Implantologia osteointegrata con sistematiche di qualità massima e chirurgia guidata...

Lo studio esegue l'implantologia osteointegrata anche con ricostruzione ossea allo scopo di rimettere uno, alcuni o anche tutti i denti tramite adatte protesi che vi si appoggiano, secondo le indicazioni. La pianificazione dell'intervento avviene con tecniche all'avanguardia sempre con ausilio di radiografie in formato digitale in quanto lo studio è attrezzato allo stato dell'arte (standard radiologico) per la visione e lo studio di questa tipologia di esami.

Chirurgia guidata

Nel caso si richieda un esame TC (tomografia computerizzata detta comunemente TAC) su CD (oggi è possibile a costi molti competitivi e con dosi di radiazioni ragionevoli) la cui prescrizione va decisa sopratutto sulla base del principio di giustificazione e di ottimizzazione o ALARA, As Low As Reasonably Achievable, la pianificazione degli interventi di implantologia può essere fatta anche solo a livello progettuale fino alla realizzazione proprio di una dima chirugica secondo i casi, con l'ausilio di appositi software di chirurgica implantare computer guidata che è la soluzione attualmente più avanzata, sicura ed in fase di continuo sviluppo ed ottimizzazione. Questa metodita è nota come "Chirurgia guidata".
Le dime chirurgiche sono realizzate con sistemi di stampa 3D (oppure fresatori CAM o altre tecnologie un po' più datate) e servono per un perfetto inserimento degli impianti la cui posizione e tipologia è stata pianificata al computer elaborando esami TC e ciò permette di operare anche senza tagliare la gengiva (ovviamente quando l'anatomia dell'osso sottostante lo permette): basta in questi casi fare un piccolo foro direttamente sulla gengiva fino a entrare dentro l'osso per la profondità progettata attraverso il quale inserire l'impianto (tecnica flapless).
Tali operazioni di pianificazione e attualmente anche di progettazione eventualmente della dima chirurgica, sono eseguite personalmente dal dottor Michelozzi (proprietario dello studio) che è anche il medico che fa l'intervento e non deputate a personale esterno, come può avvenire. Siccome chi opera anche pianifica quindi sfruttando la propria esperienza operatoria, la buona padronanza in campo informatico e sulla base delle proprie capacità e conoscenze protesiche (molto utile gli studi di odontotecnica ed il conseguente diploma conseguito da suo tempo), si riesce a ottimizzare il numero e la posizione degli impianti allo stato dell'arte allo scopo di fornire un servizio ineccepibile e a prezzi ragionevoli cercando di evitare tutte le procedure per realizzare il lavoro sconvenienti per i costi e che non apportano vantaggi qualitativi e sopratutto l'immissione di impianti in numero eccessivo o in posizioni non ottimali in vista dei denti che ci saranno rimessi.
Per dettagli si veda il sito della Società Italiana di Chirugia Orale Implantologica oppure della Società Italiana di Implantologia Osteointegrata.



Di seguito sono riportati alcuni casi seguiti dallo studio ascrivibili all'implantologia.



ATTENZIONE! Si consideri che le immagini possono creare repulsione nelle persone in quanto le fotografie sono fatte con divaricatore labiale altrimenti la dentatura rimane nascosta dalle labbra e dalle guance e non si vede bene. Ciò però per i non addetti ai lavori rende un aspetto mostruoso anche ai casi in cui la dentura fosse ritenuta bella e gradevole. Si consideri poi che in una fotografia ciò che appare alla destra dell'osservatore posto davanti allo schermo, nel paziente corrisponde alla sinistra e viceversa. Quando si cita destra o sinistra si intende sempre rispetto a paziente per cui se per esempio si descrive un trattamento su un premolare superiore sinistro, rispetto all'osservatore posto di fronte al paziente o allo schermo l'immagine è posta alla sua destra. Questo vale per convenzione anche per le radiografie.



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Cliente di sesso femminile di 81 anni con mancanza di alcuni denti superiori cui conseguono inestetismi e problemi masticatori. Si decide allora di concerto con la paziente di ripristinare solo la parte superiore sinistra, quella con più elementi mancanti, per limitare i costi. Si opta per una protesi a ponte in metallo resina costruita con tecnica CAD/CAM in Cromo-Cobalto presinterizzato (una delle più elevate e moderne tecnologie esistenti sul mercato, le leghe auree sono oramai obsolete). Rispetto alla ceramica ha un costo inferiore, resistenza anche superiore, precisione e durata identiche, ma estetica lievemente più bassa per i minori effetti di trasparenza.



Foto prima del ripristino, subito dopo tolti i punti dell'intervento di implantologia (messi due impianti)



Dopo alcuni mesi si ricerca gli impianti con intervento microinvasivo e ci si mettono le viti di guarigione che sono una per impianto messo e servono appunto alla guarigione gengivale e vanno tenute per 1-3 settimane in tutto.



Fotografia con la struttura metallica in prova in visione frontale



Fotografia con la struttura metallica in prova in visione occlusale



Fotografia in visione frontale dei denti ripristinati cementati (ci sono sempre un poco di residui di cemento da rimuovere), si noti la precisione di colore ottenibile in quanto si possono ottimizzare con interventi direttamente fatti dal dentista.



Fotografia in visione occlusale dei denti ripristinati cementati. Si noti che anche con le metallo resine è possibile ottenere denti ad aspetto naturale anche se permane in regione normalmente invisibile, isole di metallo.



Cliente di sesso femminile di 52 anni con mancanza di alcuni due molari inferiori. Si decide allora di concerto con la paziente di ripristinare il primo molare con carico immediato su impianto trattato in tantalio (l'unico che permette in alcuni casi il carico immediato su primi molari e tempi di guarigioni impensabili con altre metodiche) ed il secondo con tecnica classica. Le corone definitive sono di ceramica fatte con tecnologia CAD/CAM, lo stato dell'arte per estetica e precisione.



Foto prima del ripristino, in visione frontale a bocca chiusa



Fotografia prima del ripristino, in visione frontale a bocca aperta. Si nota un puntino nella cresta edentula che è un residuo radicolare lasciato da colleghi che sarà ovviamente avulso prima dell'intervento implantologico.



Fotografia in visione frontale appena finito l'intervento di immissione di due impianti in corrispondenza del primo e del secondo molare inferiore destro, dati punti ed immissione della corona provvisoria in resina fatta direttamente in bocca nella stessa seduta dell'intervento a livello del primo molare ove è stato messo l'impianto al tantalio invece sul secondo molare un impianto in titanio tanto per limitare i costi visto che la prognosi negli anni è identica per entrambi gli impianti; soltanto quello al tantalio ha tempi di guarigioni decisamente più rapidi e permette in alcuni casi il carico immediato perfino su molare.



Fotografia in visione occlusale con specchio fotografico sempre subito dopo l'intervento di implantologia e provvisorio immediato. Si notano i punti in regione del secondo molare.



Fotografia delle corone definitive in ceramica immesse dopo tre-quattro mesi dall'intervento in modo da poter protesizzare entrambi gli impianti (quello in titanio ha guarigione di tre mesi in questo caso) vista l'ottima tollerabilità e funzione del provvisorio su primo molare. Foto in visione frontale



Fotografia delle corone in ceramica su primo e secondo molare inferiore destro in visione occlusale con specchio fotografico.



Fotografia delle corone in ceramica su primo e secondo molare inferiore destro in visione laterale con specchio fotografico.

Il principio di giustificazione è che se si prescrive una radiografia, ci deve essere un valido motivo e quello di ottimizzazione impone che sia fatta con la minor dose di radiazioni che si identifica nel principio ALARA che è un acronimo inglese che sta per "As Low As Reasonably Achievable" letteralmente "il più basso ragionevolmente raggiungibile".
Tutto ciò significa che il medico deve prescrivere il minor numero di esami radiologici, se possibile distanziati nel tempo e con la dose più bassa per poter far diagnosi o eseguire delle terapie. Quindi se basta ad esempio una radiografia per l'implantologia o altre cure/diagnosi, non si deve prescrivere una TC e questo proprio per ridurre al minimo utile l'esposizione delle persone alle radiazioni mediche.
Ovviamente è lasciato al medico, come al radiologo, tecnico di radiologia ed alle aziende produttrici di apparecchi radiologici un certo margine che ovviamente nel tempo sarà sempre più ottimizzato sulla base del progresso della scienza altrimenti risulta impossibile operare, ma questo principio deve sempre essere considerato ed esami radiologici senza un reale vantaggio clinico non vanno fatti.
Il principio di limitazione non si applica correntemente in radiologia diagnostica viste le basse dosi e comunque è legato al fatto che per legge le persone non devono essere esposte in un certo periodo di tempo oltre una certa dose di radiazioni.